SPETTACOLO
Comunicato Stampa

"Erodiàs e Mater Strangoscias", da Tre Lai di Giovanni Testori al Teatro Bonci di Cesena/ERT

Un progetto di Sandro Lombardi per Anna Della Rosa.

FotoGiovanni Testori, dopo aver dato al teatro alcuni memorabili personaggi femminili come la Maria Brasca e l'Arialda, porta, suo ultimo dono, con Tre lai, tre figure classiche, Cleopatra, Erodiade e la Mater Dolorosa. A queste tre protagoniste lo scrittore dona il suo impasto linguistico dialettale e barocco, antico e modernissimo, in conflitto perenne tra riscatto e denuncia. Tre laceranti monologhi, che incarnano i trasalimenti e le angosce della nostra epoca tormentata.

La lingua e la scrittura di Testori formano un impasto sonoro originale, nato ascoltando il popolo ed il cuore. Questa scrittura restituisce attraverso un insieme, apparentemente confuso, di ripetizioni e assonanze, di diminuitivi grotteschi e ironiche storpiature, un universo profondamente tragico dove gli abissi d’amore delle protagoniste, si attorcigliano e sviluppano "tra bestemmie e preghiere”.

Per affrontare ancora una volta la sfida ed il dono di Testori, Sandro Lombardi, indimenticato interprete della memorabile sequenza tra il 1996 e il 1998 dei Tre lai (Cleopatràs, Erodiàs e Mater Strangosciàs), dopo averla vista nell’allestimento del primo, diretto da Valter Malosti, ha desiderato “consegnare” ad Anna Della Rosa la sua interpretazione del secondo e del terzo dei lai.

La lettura fuori campo di questa consegna di Sandro a Anna precede la straordinaria prova dell'attrice, già Premio Duse 2024 come miglior attrice della Stagione 2023/2024, Premio Internazionale Flaiano 2024 e Premio della Critica 2024, assegnato dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro.

Non una regia quella di Lombardi, ma un vero e proprio dono, come nel teatro orientale, quando l’attore più anziano consegna al più giovane una sua interpretazione. Ma è un dono anche al pubblico, a noi tutti riuniti attorno all'attrice per un lavoro che si concentra su due eroine a cavallo di un trapasso epocale, due figure femminili che, in modi diversi, si trovano ad affrontare un vuoto d’amore incolmabile e abissale.

Anna Della Rosa vive intensamente, con voce e corpo, questo totale sconvolgimento di materia e di lingua, una lingua assieme aulica e turpe, alta e bassa, materiale e corporea, un lombardo d’assonanze e miscugli, di mutamenti (anche nel nome, da Erodiade a Erodiàs), si tormenta per quell’amore non corrisposto e delira di fronte alla testa mozzata di Giovanni Battista, lì ai suoi piedi, in una lingua che si fa sostanza, non più mezzo, ma fine, carne essa stessa “teatrala”, comica a tratti e, per questo, tremendamente tragica.

E noi amiamo Anna perchè, al termine di Erodiàs e ci chiede di aspettare e, al termine di Mater Strangoscias, tutti ci abbraccia.

E, infine, il dono di Giovanni Testori che con Tre lai, l’ultimo libro prima di morire, torna a casa, a teatro, la sua casa, con un saluto ultimo nell’ultimo dei suoi lai, dove delega alla Mater Strangosciàs un saluto a quanto di più intimamente vero e reale ci sia per lui: la sua Lombardia, la sua lingua, il suo teatro, la sua terra, la sua gente:

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«[…] Ce dobbiamo, amici tanti e cari,
saludare?
No,
che ‘sto imbrassamento va per semper' ssa durare,
‘des, chi, duman, altrove e dopu amm».

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"Erodiàs e Mater Strangoscias"
da Tre lai
di Giovanni Testori

 un progetto di Sandro Lombardi per Anna Della Rosa
assistente alla regia Virginia Landi
assistente alla drammaturgia Alberto Marcello
disegno luci Vincenzo De Angelis

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione ERT / Teatro Nazionale, Compagnia Lombardi-Tiezzi

progetto realizzato in collaborazione con Associazione Giovanni Testori


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