Come si muovono gli italiani nelle città? – Rapporto Pollicino
Come si muovono gli italiani? Lo studio del progetto Pollicino ci aiuta a scoprirlo e ci mostra un mondo in evoluzione
La mobilità urbana è un tema importante per le amministrazioni e i cittadini ma per migliorarla occorre sapere come come si muovono gli italiani. Quali sono i le loro abitudini, che mezzi scelgono e quali tratte percorrono.
Il progetto Pollicino dell’Osservatorio Nazionale della Sharing Economy (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Fondazione per lo sviluppo sostenibile) si propone proprio di analizzare la mobilità urbana attraverso l’uso di un’App di Tracking che consente di tracciare la posizione e gli spostamenti di un gruppo di persone.
La metodologia adottata, permette di superare alcune delle limitazioni delle indagini tradizionali basate su interviste telefoniche o questionari. Grazie agli spostamenti effettivamente effettuati dagli utenti, è stato possibile fornire un ritratto preciso ed esteso della mobilità di un territorio.
Il rapporto “Pollicino: i cittadini raccontano come si muove una città” presentato il Marzo scorso presenta i dati relativi all’anno 2023 e raccolti nella città di Bologna che ha fatto da capofila per il progetto.
Come si muovono gli italiani. Quale mezzo di trasporto usano?
In particolare, il rapporto indica che il mezzo di trasporto in termini sia di percorrenza che di utilizzo risulta essere l’auto anche se c’è una significativa crescita degli altri mezzi.
In particolare, se guardiamo al numero di spostamenti gli italiani scelgono o l’auto o l’andare a piedi che stanno rispettivamente al 35% e 30%. Se invece guardiamo i Km percorsi allora primeggia l’auto con 59% e a seguire il treno con 16%.
Il confronto fra numeri di spostamenti e km percorsi ci mostra come cambia l’utilizzo del mezzo in base al tipo di percorso da fare. E’ piuttosto immediato dedurre che per le tratte brevi l’auto lasci il passo ad altri mezzi di movimento come l’andare a piedi, la bicicletta e l’autobus. Per le tratte lunghe ovviamente la soluzione attuale è la classica o l’indipendenza della propria auto o il treno. Questa semplice deduzione è avvalorata da una seconda analisi relativa alle distanze percorse dove il terno primeggia su tutti per le distanze lunghe.
Come si muovono gli italiani. Tempo libero a piedi, per lavoro in autobus
Se guardiamo ai motivi degli spostamenti, emerge che la mobilità condivisa è più utilizzata per il lavoro, in particolare con l’autobus urbano che rappresenta il 20,5% delle scelte. Nel tempo libero, invece, la maggioranza dei Pollicini (49,1%) preferisce spostarsi a piedi. Per quanto riguarda gli acquisti e gli affari personali, l’automobile privata rimane il mezzo di trasporto più diffuso, rispettivamente con il 40,9% e il 37,2% delle preferenze. È comunque importante sottolineare che in entrambi i casi la quota di spostamenti a piedi e in bicicletta (modalità attiva) rimane significativa, indicando un buon livello di accessibilità dei servizi.
Come si muovono gli italiani. Confronto fra utenti della Sharing mobility e i non utenti della Sharing mobility
Il rapporto “Pollicino” mostra anche un confronto di abitudini di utilizzo dei mezzi fra chi utilizza la Sharing Mobility e chi no.
Gli utenti della Sharing Mobility sono più propensi a usare l’autobus e, ovviamente, i mezzi in condivisione come il bike sharing e il car sharing e pochissimo l’auto di proprietà.
Viceversa il non utente della Sharing Mobility ha un uso doppio dell’auto di proprietà rispetto all’utente della Sharing Mobility e un utilizzo piuttosto alto della propria bici.
In entrambi i casi l’andare a piedi rappresenta comunque un scelta piuttosto diffusa. Per l’utente della SM è al 35% per il non utente è al 30%.
Come si muovono gli italiani. Generazioni a confronto
Un dato interessante della ricerca è il confronto per generazioni. Se da un lato troviamo i “Baby boomers” e la generazione “Post war”, ancorati all’automobile come mezzo di spostamento preferito (rispettivamente il 74% e tra il 54% e il 58%), dall’altro lato emergono realtà ben diverse. Tra i più giovani, infatti, la mobilità si fa più sostenibile e flessibile.
Per la “Gen Z” e i “Millennials”, la somma di spostamenti attivi e condivisi raggiunge infatti rispettivamente l’80% e il 70%, mentre per la “Gen X” si aggira poco sopra il 50%. Un dato che evidenzia un cambio di paradigma, non necessariamente legato all’assenza della patente (che comunque la maggioranza dei giovani possiede).
Insomma, le nuove generazioni si muovono in modo diverso. Automobili private cedono il passo a soluzioni più ecologiche e condivise, come biciclette, monopattini, mezzi pubblici e car sharing. Un trend che, oltre a migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’inquinamento, delinea anche un futuro più connesso e vivibile per le nostre città.
Il progetto Pollicino mostra quindi che la mobilità italiana è in evoluzione, con le nuove generazioni e la sharing mobility che trainano il cambiamento verso un futuro più sostenibile e connesso.
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