Claudio Descalzi: Eni e Net Zero 2050, la vision per un futuro a emissioni zero
Claudio Descalzi: i piani di crescita e trasformazione industriale di Eni sono allineati agli obiettivi di decarbonizzazione nella strategia di medio e lungo termine che coinvolge l’intera catena del valore.
Claudio Descalzi: “La transizione energetica è irreversibile e dobbiamo garantirne la realizzazione senza sacrificare la competitività del sistema produttivo e la sostenibilità sociale”.
Claudio Descalzi proietta Eni verso il Net Zero al 2050: il focus sulla road map
L’AD Claudio Descalzi lo aveva sottolineato anche a “In Mezz’ora” lo scorso 2 giugno: mai come oggi è necessario dare priorità “a quegli strumenti, vettori e tecnologie che sono già pronte e che decarbonizzano”. È questa la direzione in cui guarda anche Eni che, nell’ambito del percorso di profonda trasformazione industriale avviato nel 2014, punta sulle più efficienti soluzioni tecnologiche disponibili e, allo stesso tempo, su ricerca e sviluppo di tecnologie innovative per raggiungere l’obiettivo Net Zero entro il 2050. La road map, come ha spiegato in più occasioni anche l’AD Claudio Descalzi, prevede traguardi progressivi di azzeramento delle emissioni nette a partire da quelle generate direttamente dalle attività del Gruppo (Scope 1 e 2) per poi estendere il raggio anche a quelle dei clienti, legate quindi all’utilizzo finale dei prodotti Eni (Scope 3) e calcolate sul loro intero ciclo di vita. In sostanza, entro il 2030 l’azzeramento delle emissioni nette delle attività Upstream mentre quelle dell’intera Eni entro il 2035 (Scope 1+2): il 2050 invece nei piani del Gruppo è l’anno del raggiungimento del Net Zero con l’azzeramento di tutte le emissioni GHG (Scope 1+2+3).
Claudio Descalzi: Eni, azioni concrete per decarbonizzare le attività
Nel report di sostenibilità che Eni pubblica annualmente sono elencati gli obiettivi, le iniziative e i risultati nell’ambito dell’impegno che il Gruppo guidato da Claudio Descalzi promuove per una transizione energetica socialmente equa. In merito alla decarbonizzazione, nel report “Eni for 2023” si sottolinea come, rispetto al 2018, il Gruppo abbia ridotto del 40% le emissioni nette dirette e indirette nel settore upstream (cioè nelle attività di esplorazione e produzione) e del 30% quelle complessive. Nell’ultimo anno, ha dedicato particolare attenzione alla riduzione delle emissioni di metano, calate di oltre il 20% per il business upstream. Per arrivare all’obiettivo, in linea con la vision dell’AD Claudio Descalzi, si guarda in più direzioni dando priorità a strumenti, vettori e tecnologie che sono già pronte e che decarbonizzano ma continuando a investire in soluzioni all’avanguardia. Eni prevede di ridurre progressivamente le emissioni aumentando la quota di gas naturale nel mix produttivo, come dicono gli investimenti “nei biocarburanti, a sostituire il petrolio con rifiuti o prodotti agricoli non in competizione con la filiera alimentare” ma con “una filiera completamente diversa”. In parallelo, si lavora da oltre dieci anni per espandere lo sviluppo di energie rinnovabili. Eni punta inoltre sull’economia circolare per offrire nuove soluzioni energetiche e servizi: in questa direzione guardano progetti come quelli per convertire raffinerie in bioraffinerie, sviluppati “senza aspettare che venisse data una direzione”. E oltre ad aumentare la capacità di bioraffinazione, sono in sviluppo progetti di carbon capture & storage (ccs, cattura e stoccaggio del carbonio) come quello a Ravenna. Senza dimenticare l’investimento per lo sviluppo industriale della fusione a confinamento magnetico, che permetterebbe di generare energia virtualmente illimitata a zero emissioni.