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Comunicato Stampa

Biancospino e Olivo per la pressione

L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e sono ben 15 milioni gli italiani che ne soffrono.

FotoNon esistono delle cause di pressione alta precise e individuabili. Questa condizione può dipendere da diversi fattori genetici o da uno stile di vita non sano, come alimentazione scorretta, sovrappeso, vita sedentaria, stress, fumo o consumo eccessivo di alcool. Cambiare il proprio stile di vita, evitando fumo e alcool, è già un primo passo per regolare i valori della pressione. Anche ridurre l’apporto di sale è fondamentale, non solo quello aggiunto a tavola, ma anche quello contenuto in alimenti già confezionati come biscotti o merendine.

La natura ci offre piante dalle eccezionali proprietà che possono generare effetti benefici per il nostro organismo. Il Biancospino e l’Olivo sono considerati ottimi rimedi naturali contro la pressione alta. Hanno dimostrato di favorire la normale circolazione del sangue e la regolarità della pressione arteriosa.

PROPRIETÀ DEL BIANCOSPINO
Arbusto spinoso diffuso nelle zone con clima temperato, il Biancospino deve il suo nome proprio alle spine presenti sulla corteccia e ai profumatissimi fiori che sbocciano in primavera. In passato, era utilizzato soprattutto a scopo decorativo, visto che i suoi frutti sono delle bacche dal colore rosso intenso. Può capitare di scorgerle in autunno soprattutto sul biancospino selvatico. Sono ottime anche da consumare come sciroppo o marmellata.

Il Biancospino è da sempre conosciuto come la pianta del cuore. Per questo è venerato fin dall’antichità come pianta sacra e come rimedio naturale per abbassare la pressione arteriosa; si tratta di una pianta funzionale perché grazie ai suoi principi attivi favorisce la dilatazione delle arterie coronariche, migliorando l’afflusso del sangue e riducendo la pressione arteriosa in modo naturale. Inoltre il Biancospino ha proprietà cardiotoniche, per cui rafforza l’apparato cardiocircolatorio e il muscolo cardiaco, ripulisce i vasi sanguigni dal deposito dei radicali liberi e abbassa il colesterolo. Non ultimo, ha proprietà ansiolitiche. Il Biancospino non ha controindicazioni, tranne per chi soffre di persione bassa.

I più importanti principi attivi contenuti nella pianta sembrano essere:

• flavonoidi tra cui l’iperoside e la vitexina;
• composti triterpenici tra i quali l’acido ursolico;
• ammine e steroli;
• tannino e derivati purinici.

In particolare i flavonoidi potrebbero essere in grado di interagire con enzimi chiave della funzionalità cardiaca, aumentando l’apporto di sangue e ossigeno ai tessuti cardiaci. Tradizionalmente è stato usato sia per la somministrazione in forma di tisane che di estratti solidi da assumere per via orale.

Ad oggi, la ricerca ha dimostrato che il biancospino può avere un effetto utile soprattutto sull’insufficienza cardiaca congestizia. Secondo una revisione di 14 studi RCT su oltre 850 persone, esistono prove per cui l’estratto di biancospino, utilizzato come coadiuvante nel trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica, apporta un vantaggio significativo nel controllo dei sintomi e degli esiti fisiologici della malattia (1).

I pazienti che hanno assunto l’estratto di biancospino insieme ai loro farmaci per l’insufficienza cardiaca hanno infatti sperimentato:

• una migliore funzione cardiaca;
• un’aumentata tolleranza all’esercizio;
• una riduzione della mancanza di respiro (dispnea) e dell’affaticamento.

Uno studio su pazienti con insufficienza cardiaca ha studiato 952 soggetti che hanno assunto un estratto di biancospino da solo o in aggiunta al trattamento convenzionale. Dopo due anni, l’affaticamento, la dispnea da stress e le palpitazioni (i tre sintomi principali dell’insufficienza cardiaca) risultavano significativamente ridotti nel gruppo che aveva assunto il biancospino (rispetto al gruppo che non l’aveva assunto). Il gruppo che assumeva estratti di fiori e foglie di biancospino ha richiesto anche meno farmaci per gestire l’insufficienza cardiaca (2).

Un altro ampio studio su oltre 2.600 persone con insufficienza cardiaca ha suggerito che l’integrazione con estratti di foglie e fiori di biancospino può ridurre il rischio di morte improvvisa correlata al cuore (3). In 2 studi su oltre 1.000 persone con insufficienza cardiaca, l’estratto di biancospino (900 mg/die) ha ridotto il gonfiore delle gambe associato alla malattia (4,5). Secondo due meta-analisi, l’estratto di biancospino (240-1.800 mg/die), sia da solo che come terapia aggiuntiva, migliora l’insufficienza cardiaca lieve (6). Questo arbusto svolge anche un’azione rilassante e sedativa, che lo rende molto adatto per la gestione dell’ansia e dell’insonnia (7). È molto utile anche per potenziare la tonicità del muscolo cardiaco, grazie ai proantocianidoli, e noto per diminuire la frequenza dei battiti cardiaci.

BENEFICI DELLE FOGLIE D’OLIVO
Famoso per i suoi frutti da cui si ricava il prezioso olio extravergine d’oliva, l’Olivo è un albero sempreverde che svolge diversi effetti benefici per il nostro organismo. Fin dall’antichità, i greci e i romani attribuivano molte proprietà terapeutiche a questa pianta. Da sempre è considerato pianta importantissima, addirittura risalendo alla mitologia greca, si racconta che quando gli dei gareggiarono per fare all’umanità il dono più utile vinse Minerva, che, appunto, fece nascere dalla terra l’Olivo. Gli egiziani, i Greci ed i Romani attribuivano molteplici proprietà terapeutiche a questa pianta, che sotto forma di olio o di preparati ottenuti dalle foglie veniva impiegato nella cura di diverse malattie, sia per via interna che per applicazioni esterne.

Il decotto di foglie era utilizzato principalmente come febbrifugo: diversi testi antichi infatti riportano testimonianze circa l’uso delle foglie da parte di popolazioni locate in aree mediterranee e mediorientali per contrastare epidemie di febbre, anche malarica, e ci sono testimonianze che riguardano anche potenti effetti disintossicanti e diuretici. La dieta mediterranea è correlata ad un ridotto rischio di malattie cardiovascolari. Tali effetti in parte sono attribuiti all’olio di oliva ed alla sua componente polifenolica. La parte dell’olivo in assoluto più ricca in polifenoli è la foglia (1.450 mg fenoli totali/100 g di foglia fresca vs 110 mg/100 g di frutto e 23 mg/100 ml di olio extra-vergine di oliva) che contiene in quantità abbondante verbascoside, apigenina-7-glucoside, luteolina-7-glucoside, idrossitirosolo, tirosolo e il secoiridoide “oleuropeina”, presente solo nelle piante della famiglia delle Oleaceae.

L’estratto di foglie d’olivo è molto ricco di polifenoli, molecole dalla capacità antiossidante che aiutano a regolarizzare la pressione sanguigna e a contrastare l’ossidazione dei lipidi nel sangue. È molto utile anche per ridurre la rigidità arteriosa e per migliorare la funzione vascolare e la pressione del sangue.

LA RICERCA E LO STUDIO
Moderni studi scientifici hanno dimostrato l’azione e anche gli effetti ipotensivi, dovuti principalmente ai principi attivi contenuti nelle foglie d’ulivo, in particolare l’oleuroposide, che è in grado di ridurre la pressione arteriosa sia favorendo la vasodilatazione periferica, sia agendo sul metabolismo del rame. Questa azione rende l’ulivo particolarmente adatto per la risoluzione di ipertensione essenziale arteriosa
di grado modesto, per l’ipertensione di origine renale, menopausale o aterosclerotica.

La riduzione della pressione non è dovuta ad un’azione deprimente sul cuore, come succede ad esempio nel caso degli abusatissimi betabloccanti, ma a vasodilatazione periferica. L’attività cardiaca viene migliorata, la muscolatura arteriosa si rilassa e la pressione cala. Questa azione di rilascio dello spasmo vasale si esercita anche, assai utilmente, a livello coronarico e si ha quindi anche una migliore irrorazione sanguigna del muscolo cardiaco, utile anche nei soggetti con pressione normale o bassa.

AZIONI A LIVELLO VASALE E METABOLICO (8)
Ma l’olivo, a livello vasale, svolge un’altra importantissima azione che è quella ipolipemizzante e anti-aterosclerotica: grazie al contenuto in acidi grassi polinsaturi, infatti, è in grado di ridurre i livelli di colesterolo cattivo (LDL) responsabile della formazione di placche e trombi, e aumentare quello di colesterolo buono (HDL) che invece si comporta da spazzino ripulendo i vasi dagli accumuli di LDL e altri scarti lipidici.

Infine, un’altra importantissima azione a livello metabolico è quella ipoglicemizzante: i principi attivi dell’olivo si sono mostrati in grado di ridurre i livelli di glucosio nel sangue e si sono dimostrati ottimi coadiuvanti nel trattamento delle forme diabetiche lievi non insulino-dipendenti.
Spesso quindi questo trattamento a base di foglie di olivo determina anche una riduzione benefica della glicemia, dell’uricemia e del colesterolo.

BIBLIOGRAFIA:
1. Estratto di biancospino per il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18254076/)
2. Studi di coorte prospettici e comparativi e il loro contributo alle valutazioni dei benefici delle opzioni terapeutiche: trattamento dell'insufficienza cardiaca con e senza estratto speciale di biancospino WS 1442 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15353901/)
3. Efficacia e sicurezza dell'estratto di Crataegus WS 1442 nei pazienti con insufficienza cardiaca: lo studio SPICE (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19019730/)
4. [Crataegus Special Extract WS 1442. Valutazione dell'efficacia oggettiva nei pazienti con insufficienza cardiaca (NYHA II)] (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8974970/)
5. [Estratto di Crataegus ad alto dosaggio WS 1442 nel trattamento dell'insufficienza cardiaca allo stadio II NYHA] (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10546150/)
6. Estratto di biancospino per il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica: meta-analisi di studi randomizzati (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12798455/)
7. Una combinazione di estratti vegetali nel trattamento di pazienti ambulatoriali con disturbo dell'adattamento con umore ansioso: studio controllato contro placebo (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9107558/)
8. Lockyer S, Rowland I, Spencer JPE, Yaqoob P, Stonehouse W. Impact of phenolic-rich olive leaf extract on blood pressure, plasma lipids and inflammatory markers: a randomised controlled trial. Eur J Nutr. 2017;56(4):1421-1432.
9. Approf: ‘’Effects of the Olive-Derived Polyphenol Oleuropein on Human Health’’ – Int.J Mol Sci 2014,Oct; 15(10): 18508-18524; 10.3390/ijms 151018508



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