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BERGALIP: una possibile azione naturale sinergica in caso di dislipidemie

Il Bergalip è un integratore naturale a base di bergamotto, studiato per il suo potenziale effetto nel ridurre i livelli di colesterolo e migliorare la salute cardiovascolare. Il bergamotto è ricco di flavonoidi e polifenoli, che hanno dimostrato di avere proprietà ipolipemizzanti, simili a quelle delle statine, ma con minori effetti collaterali.

FotoIl termine dislipidemie definisce una serie di alterazioni della quantità di lipidi (grassi) nel sangue, in particolare trigliceridi e colesterolo LDL. Le dislipidemie sono uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Vari agenti ipolipemizzanti, in particolare le statine, vengono utilizzati per trattare questa alterazione del metabolismo, anche se con questi farmaci molti soggetti, soprattutto quelli con diabete mellito di tipo 2 e sindrome metabolica, non sempre riescono a raggiungere i valori di lipidi raccomandati; inoltre, alle statine sono attribuiti vari effetti collaterali, tra cui intolleranza alle statine, tossicità epatica e rabdomiolisi.

L'effetto ipolipemizzante del bergamotto è attribuito alla presenza di flavonoidi come neoesperidina, naringenina, brutieridina e melitidina, che possono agire inibendo l'enzima HMG-CoA reduttasi, similmente alle statine, ma con un profilo di effetti collaterali più favorevole.

Diversi studi scientifici hanno indagato l'efficacia del bergamotto nel migliorare il profilo lipidico e la salute cardiovascolare.

Ecco una sintesi dei risultati più rilevanti:

• Riduzione del Colesterolo e dei Trigliceridi
Una revisione sistematica di 12 studi ha evidenziato che il 75% delle ricerche ha riportato una significativa diminuzione del colesterolo totale (tra il 12,3% e il 31,3%), del colesterolo LDL (tra il 7,6% e il 40,8%) e dei trigliceridi (tra l'11,5% e il 39,5%) dopo l'assunzione di estratti di bergamotto.
• Miglioramento della Funzione Endoteliale
Uno studio ha osservato che l'estratto di bergamotto può migliorare la funzione endoteliale e ridurre lo spessore intima-media carotideo (cIMT), un indicatore di aterosclerosi, suggerendo un effetto positivo sulla salute vascolare.
• Azione Sinergica con le Statine
Alcune ricerche indicano che l'associazione di estratti di bergamotto con statine può potenziare l'effetto ipolipemizzante, permettendo una riduzione delle dosi di statine necessarie e, di conseguenza, dei loro possibili effetti collaterali.

L’arma più potente per prevenire l’accumulo di sostanze grasse sulle pareti interne delle arterie è senza dubbio un’alimentazione corretta e moderata, associata ad un regolare esercizio fisico. Tuttavia, chi soffre di colesterolo può avvalersi anche dell’aiuto del succo di bergamotto.

L'origine di questo agrume non è certa, sembrerebbe derivare per mutazione genetica da specie preesistenti come Limone, Arancio amaro, o Limetta, oppure verosimilmente è un ibrido. Botanicamente è classificato da alcuni botanici come specie a sé (Citrus bergamia), mentre altri lo considerano una sottospecie dell'Arancio amaro (Citrus aurantium sottospecie bergamia). Il nome deriverebbe dal turco "beg armundi" = "Pero del Signore".

Secondo la leggenda, il bergamotto (Citrus bergamia Risso & Poit.) venne importato in Italia dalla terra Spagnola di Berga (da qui l'origine del nome “bergamotto”). Questo frutto venne coltivato per la prima volta a metà del XVIII secolo in una stretta striscia di costa in Calabria dove trovò le migliori condizioni di crescita. Fin da allora il succo di bergamotto è stato usato nella medicina popolare di queste regioni per ridurre alti livelli di colesterolo e lipidi nel sangue. Considerato tra i frutti più belli ed anche come il “pomo di Afrodite”, il bergamotto ha una storia antica, in parte sconosciuta. Probabilmente le origine risalgono in Cina, ma si dice anche in Grecia o Spagna, e importato poi (pare) da Cristoforo Colombo di ritorno dalle Isole Canarie.

Le notizie di carattere storico sulle modalità e i tempi che hanno segnato l’introduzione del bergamotto nella provincia di Reggio Calabria sono piuttosto controverse. Fra le probabili località d’origine si pensa alla Grecia, alla Spagna e alle Canarie. In uno scritto del reggino Morisani, apparso nel 1878 e riportato dal Mottareale nella rivista “L’Italia agricola” (1928), viene confermata la tradizione popolare secondo la quale Cristoforo Colombo avrebbe portato il bergamotto dalle Canarie, nella città di Berga (Spagna) dalla quale sarebbe poi giunto a Reggio Calabria intorno alla fine del Quattrocento. L’etimologia più attendibile della parola “bergamotto” è fornita da Sicur Barbe nel libro “Le parfumer franҫais”, pubblicato nel 1693. Egli fa derivare il nome “bergamotto” alla somiglianza del frutto con la pera bergamotta, il cui nome proverrebbe dal turco Beg’- armudu, “la principessa delle pere”, con cui ha alcune somiglianze. Il primo bergamotteto a Reggio Calabria è stato impiantato nel 1750 da Nicola Parisi (Mangiola et al., 1997).

A scopi fitoterapici si utilizza soprattutto il frutto, la cui scorza contiene un olio essenziale ricco di terpeni, presente anche nei fiori e nei giovani rametti. L'olio essenziale di Bergamotto è particolarmente usato in profumeria per la sua nota agrumata molto fresca; è un componente fondamentale dell'Acqua di Colonia; inoltre è utilizzato nei diffusori di essenze per profumare l'ambiente. Esso ha anche proprietà antisettiche, antispasmodiche e stomachiche, antinfiammatorie, disinfettanti, cicatrizzanti. È consigliato in caso di infezioni intestinali, del cavo orale e faringeo, e della pelle, oltre che per astenia, dispepsia, meteorismo, colon irritabile. L'uso dell'olio essenziale è consentito solo se privato, mediante il processo di defurocumarinizzazione, degli psoraleni e bergapteni, sostanze furocumariniche fototossiche, fotomutagene, fotosensibilizzanti e cancerogene.

Il succo, reso amaro dalla presenza di naringina, ha un alto contenuto in polifenoli, dalle proprietà anti-colesterolemiche, attribuite in particolare alla brutieridina e melitidina, considerate sostanze con attività simile alle statine (statin-like). Il succo del Bergamotto è ricchissimo di acido citrico, rendendo il Bergamotto una fonte naturale di questa sostanza.

In sintesi i benefici in grado di apportare per il nostro organismo:

• Abbassa il colesterolo: contiene flavonoidi (neoeriocitrina, naringina e neoesperidina) in grado di ridurre il colesterolo e quindi il rischio di patologie cardiovascolari.
• Antitumorale: gli stessi flavonoidi sarebbero in grado di contrastare la diffusione del cancro al colon, ma sono necessari ulteriori studi scientifici per verificarne gli effetti.
• Antiossidante: combatte i radicali liberi e l’invecchiamento della pelle.
• Antidepressivo: utilizzato sotto forma di olio essenziale, sprigiona alcune sostanze (alfa-pinene e limonene) che riescono a migliorare il tono dell’umore.
• Favorisce la digestione: il bergamotto è in grado di aumentare la produzione di succhi gastrici, grazie alla sua azione diretta sugli ormoni.
• Antipiretico e analgesico: riesce ad abbassare la febbre e a ridurre il dolore, intervenendo direttamente sui recettori. Questo lo rende ideale per contrastare i sintomi influenzali.
• Benefici per la pelle e i capelli: è un buon cicatrizzante, contrasta la caduta dei capelli e la forfora.

Bergalip è un mix di octacosanolo (titolato al 60%) da canna da zucchero e di flavonoidi (titolati al 25%) da bergamotto, insieme questi aiutano a controllare i livelli lipidici e del colesterolo nel plasma in soggetti affetti da media dislipidemia. Bergalip apporta i giusti livelli di vitamina D e Cromo allo scopo di ridurne il deficit in modo da contenere il tasso di colesterolo, trigliceridi e glucosio nel plasma (5-6-7-8).

Eventi cardiovascolari come ictus ed infarto del miocardio sono tra le principali cause di morte nella popolazione occidentale. L'incidenza statistica è prevedibile in base a fattori di rischio come fumo, diabete ed elevati livelli di lipoproteine nel sangue; questi agiscono come dei “moltiplicatori di rischio” che innalzano la probabilità di eventi avversi rispetto agli individui che hanno già “corretto” lo stile di vita.

Tra questi, l'ipercolesterolemia e l'elevato valore delle LDL(Low Density Lipoprotein) sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo dell'aterosclerosi, una condizione patologica di danno alla parete interna dei vasi (endotelio) che prelude all'occlusione e allo sviluppo di eventi ischemici per il cuore e il cervello. Abbassare questi valori è possibile attraverso un cambiamento nello stile di vita (dieta, fumo, attività fisica) e con l'aiuto di farmaci o utilizzando integratori alimentari con proprietà fitoterapiche.

Questi (in particolare i farmaci) contengono le statine che sono alla base della maggior parte dei protocolli terapeutici. Le statine inibiscono la sintesi nel fegato di nuovo colesterolo, inibendo l'attività dell'Hmg CoA reduttasi, l'enzima chiave nella biochimica di sintesi di questo importante sterolo. Le statine evitano al fegato di rilasciare altro colesterolo nel sangue, promuovendone il richiamo e la diminuzione dei livelli plasmatici.

Negli anni hanno garantito significative riduzioni della mortalità, rivelandosi prodotti eccellenti nel ridurre il rischio cardiovascolare. Tuttavia l'uso delle statine non è possibile nel 40% dei pazienti che ne avrebbero bisogno, prevalentemente a causa di effetti collaterali a carico dei muscoli (mialgia, miopatia, rabdomiolisi) e l'innalzamento delle transaminasi. Questi limiti hanno aperto la strada alla ricerca di approcci terapeutici alternativi e, guardando al mondo vegetale, sono emerse risposte molto positive come i flavonoidi dei frutti, presenti nel bergamotto (Citrus bergamia Risso & Poit.) per promuovere il benessere dell'endotelio, abbassando il colesterolo.

Nel caso dei flavonoidi, gli effetti in vitro e in vivo si sono rilevati modesti testando le singole molecole; se usati insieme come fitoestratto, hanno mostrato risultati sensibilmente superiori, mixando l'azione ipocolesterolemizzante a quella antiossidante; è il caso del bergamotto, le cui proprietà ipocolesterolemizzanti sono state testate in laboratorio e in vivo con risultati incoraggianti. Il succo di questo frutto si caratterizza per l'elevato tenore di alcuni glicosidici flavonoidici, tra cui la neoesperidina, la neoeriocitrina e la naringina.

Somministrando la frazione concentrata di flavonoidi si sono osservati effetti positivi sui livelli di colesterolo totale, LDL e trigliceridi; parallelamente i livelli di HDL sono aumentati. Tali risultati possono indicare come sia possibile, accoppiando Bergalip alle opportune correzione sul lifestyle, ridurre i fattori di rischio cardiovascolare. Rimane da indagare il meccanismo con cui la frazione di succo realizzi questo effetto, ma è probabile che alcuni derivati dell'esperidina e della naringenina inibiscano competitivamente l'enzima Hmg CoA reduttasi realizzando, ciascuna con media potenza, una riduzione nella sintesi del colesterolo.

Vari studi hanno confermato gli effetti biologici benefici dei composti attivi nel succo di bergamotto (1-4). Recentemente, in uno studio clinico estensivo condotto da Mollace et al. (1), l'estratto di succo di bergamotto ha mostrato di possedere effetti benefici significativi su disturbi dislipidemici. Questo studio ha incluso 237 pazienti affetti da ipercolesterolemia e iperlipidemia. Dopo 30 giorni di trattamento con estratto di succo di bergamotto (500 mg/die o 1000 mg/die), i soggetti hanno mostrato una significativa riduzione dei livelli plasmatici di colesterolo totale, LDL e trigliceridi. L'aspetto più positivo è dato dall’importante aumento dei livelli plasmatici del colesterolo “buono” o meglio l'HDL.

Per quanto riguarda l'octocosanolo, DODICI studi clinici sull'uomo hanno evidenziato come l'assunzione di una-due capsule al giorno per 4-6 settimane di un preparato standardizzato al 60% in octacosanolo sia in grado di riequilibrare i valori dei lipidi nel sangue in modo da mantenere e favorire lo stato di benessere. Tale azione è risultata maggiore e più duratura di qualsiasi altro rimedio naturale e di sintesi. Riassumendo: gli studi evidenziavano che gli octacosanoli sono in grado di diminuire l'aggregazione piastrinica, diminuire l'ossidazione dei lipidi del sangue e la formazione della placca aterosclerotica, ed infine, migliorare la circolazione ed il senso di pesantezza degli arti inferiori.

L’aggiunta di vitamina D e Cromo completano Bergalip per una maggiore efficacia, aiutando i due composti principali, cioè l’estratto secco di bergamotto e l’octocosanolo, a svolgere la funzione primaria: combattere le alterazioni del quadro dei lipidi ematici. Bassi livelli di Vitamina D hanno evidenziato livelli significativamente più elevati di colesterolo totale e di LDL, elevati livelli di trigliceridi, e bassi livelli di colesterolo HDL rispetto agli individui non carenti di vitamina D (5-6).

Il Cromo, come mostrato da uno studio, può anche prevenire l’ipertensione sostenendo la salute dell’endotelio. Quando i ricercatori del Department of Medical Education of Mercy Hospital and Medical Center di Chicago (Illinois-USA) hanno provato gli effetti della supplementazione di Cromo negli adulti per un periodo di 42 giorni, i partecipanti hanno sperimentato livelli più bassi di colesterolo totale e livelli inferiori di colesterolo “cattivo” (LDL) quando assumevano cromo picolinato rispetto al gruppo placebo (7-8).

BIBLIOGRAFIA
1. Mollace V., et al., Hypolipemic and hypoglycaemic activity of bergamot polyphenold: From animal models to human studies. Fitoterapia 82(3):309-16 (2011).
2. Micelli N., et al., Hypolipidemic Effects of Citrus bergamia Risso et Poiteau Juice in Rats Fed a Hypercholesterolemic Diet. J Agric Food Cem 55:10671-10677 (2007).
3. Trovato A., et al., Citrus bergamia Risso & Poiteau Juice Protects against Renal Injuty of Diet-induced Hypercholesterolemia in Rats. Phytother Res 24:514-519 (2010).
4. Bernadet-Garcia O., et al., Update in Uses and Properties of Citrus Flavonoids: New Findings in Anticancer, Cardiovascular, and Antiinflammatory Activity. J Agric Food Chem 56, 6185-6205 (2008).
5. Yin K., et al., Vitamin D Protects Against Atherosclerosis via Regulation of Cholesterol Efflux and Macrophage Polarization in Hypercholesterolemic Swine. Arterioscler Thromb Vasc Biol. 35(11):2432-42 (2015).
6. Ponda MP, Huang XX, Odeh MA, et al. Vitamin D may not improve lipid levels: A serial clinical laboratory data study. Circulation. 17;126(3):270-7 (2012).
7. Abebe W. et all., Effects of chromium picolinate on vascular reactivity and cardiac ischemia reperfusion injury in spontaneously hypertensive rats. Pharmacol Rep. 62(4):674-82 (2010).
Panchal SK., et al., Selenium, Vanadium, and Chromium as Micronutrients to Improve Metabolic Syndrome. Curr Hypertens Rep. 19(3):10 (2017).



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