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Andrographis paniculata a sostegno delle difese immunitarie

Conosciuta come "Re degli Amari", "Kariyat, "Chuan Xin Lian" e "Chiretta verde", l’Andrographis paniculata viene sfruttata come pianta medicinale nell’Ayurveda e nella medicina cinese. Viene usata per combattere le infezioni del tratto respiratorio superiore (come raffreddore e sinusite), diarrea, infiammazioni e stati dolorosi.

FotoOriginaria dei paesi asiatici è diffusa in India, dove è coltivata nei giardini ed è comune in tutti i filari di siepi delle zone di pianura, oltre che in Cina, Pakistan e Thailandia. Andrographis è conosciuta in Asia come ‘king of bitters’ (re degli amari). Viene usata in associazione con altre piante nella medicina tradizionale per il trattamento di malattie infettive e delle febbri associate e in alcune culture anche per il trattamento dei morsi di serpente.

All'aspetto esile della pianta fa da contraltare il deciso sapore amaro, così accentuato che Andrographis è chiamata dagli Indiani “grande amaro” o “re degli amari”. Questa qualità connota alcuna proprietà salutistiche che Ayurveda e Medicina Tradizionale Cinese attribuiscono al rimedio: infatti, secondo questi antichi saperi, l’amaro stimola la detossificazione del corpo. Andrographis è quindi utilizzata da secoli per depurare l’organismo, soprattutto quando l’accumulo di tossine appesantisce il fegato e dà adito a stanchezza, gonfiore di pancia e difficoltà digestive.

Ma le sue proprietà benefiche non finiscono qui. Tradizionalmente, la pianta è usata anche per abbassare la febbre e contrastare raffreddore, mal di gola, otite, sinusite, tosse e dissenteria. In Cina le sue proprietà amare sono sfruttate per alleviare i disturbi correlati alla digestione, mentre in India è stata utilizzata anche per “purificare” il sangue. Sconosciuta per molti secoli nei Paesi occidentali, nel 1919, in seguito a una forte epidemia influenzale diffusasi nel subcontinente indiano, balzò agli onori della cronaca poiché le fu attribuito il merito di avere indotto la maggior parte delle guarigioni; per questa ragione è chiamata anche “Echinacea dell’India”. Se ne utilizzano le parti aree, raccolte nel periodo estivo, le foglie e le radici. Il principale ingrediente bioattivo della chiretta verde si trova nelle parti aeree, in particolare nelle foglie. Questa sostanza, chiamata “andrografolide“, ha mostrato proprietà antivirali e immunomodulatorie in studi preclinici e clinici (1,2,3).

All’Andrographis sono attribuite proprietà antibatteriche, antiossidanti, antinfiammatorie, antitumorali e immunostimolanti, ma la pianta è stata studiata principalmente per il trattamento di raffreddori, influenza e infezioni delle vie aeree superiori. Classificata come pianta fredda, si preferisce utilizzarla su soggetti di costituzione calda o nelle fasi infiammatorie delle infezioni ed è quindi sconsigliata nelle condizioni ‘fredde’, come nel caso di una costituzione fredda oppure nel caso di ‘freddo’ di origine esterna, come è spesso il caso nei primi stadi infettivi.

È stato dimostrato che, sia da sola sia in combinazione con altre piante, riduce la durata e la gravità delle infezioni delle prime vie respiratorie e di quelle associate al comune raffreddore. Le conoscenze tradizionali e alcune evidenze scientifiche preliminari ne documentano l’uso anche nella profilassi e nel trattamento della sindrome respiratoria acuta da coronavirus (SARS-CoV) e dei disturbi associati.

Questo studio clinico pilota interventistico randomizzato, a gruppi paralleli, con controllo attivo ha valutato nello specifico l’efficacia e la sicurezza di un preparato ayurvedico standardizzato a base di A. paniculata nella gestione di COVID-19, nel recupero clinico e negli esiti in termini di giorni di ospedalizzazione e sintomi di gravità da interazioni con i farmaci standard somministrati in questi casi.

Sono stati arruolati 80 pazienti positivi al tampone molecolare ed eleggibili a COVID-19 di età >18 anni, con gravità lieve o moderata. I soggetti del Gruppo A sono stati assegnati al trattamento con un estratto di A. paniculata in aggiunta ai trattamenti standard (senza farmaci antivirali), mentre quelli del Gruppo B hanno ricevuto il trattamento standard e i farmaci antivirali raccomandati per la gestione della infezione da Coronavirus.

Il miglioramento clinico in termini di riduzione dei sintomi è risultato statisticamente significativo (p<0,0001) nei soggetti del gruppo A (braccio di intervento sperimentale) rispetto al gruppo B (terapia standard). Il test molecolare ha evidenziato la negatività al COVID per il 50% nel gruppo sperimentale e per il 47% nel gruppo che ha ricevuto il trattamento standard dopo 8-11 giorni. Le indagini biochimiche hanno mostrato nel gruppo A un effetto significativo (p ≤ 0,05) sulla Proteina C-Reattiva (CRP) e sull’Interleuchina-6 (IL-6) dopo 14 giorni di trattamento. Inoltre, in questo gruppo è stato osservato un miglioramento di altri parametri quali la VES e il colesterolo HDL. Lo studio ha dimostrato un eccellente profilo di sicurezza del preparato a base di Andrographis, che ha contribuito a ridurre la gravità dell’infezione arrestando la progressione della malattia.

IMPIEGHI FITOTERAPICI DI ANDROGRAPHIS
Andrographis è una pianta ben conosciuta nei sistemi di medicina tradizionale dei paesi orientali e grazie ai suoi effetti benefici è utilizzata per il trattamento di un ampio ventaglio di disturbi quali febbri croniche o malariche, infezioni delle alte vie respiratorie (influenza, bronchite, pertosse e asma), morsi di serpente e punture di scorpione, dissenteria e diarrea, malattie della pelle (eczemi, scabbia, allergie cutanee, verruche), calcoli urinari, epatiti, emorroidi e reumatismi.

In India la pianta è impiegata in varie preparazioni, quali il decotto, il succo o la pasta, che possono comprendere foglie, parti aeree, radici o la pianta intera; in Giappone, Malaysia, Indonesia e Filippine sono utilizzate le sole foglie in forma di decotto o succo. Nella Medicina Tradizionale Cinese sono presenti diverse formulazioni che contengono foglie o parti aeree e sono utilizzate nella cura di disturbi infiammatori come laringiti, faringolaringiti, faringiti, tonsilliti e vaginiti, influenza, ustioni, herpes zoster, epatite, parotite, ulcere, otiti.

La ricerca sugli estratti e i composti isolati da andrographis, tra tutti i lattoni diterpenici e in particolare l’andrografolide, è aumentata negli ultimi anni e si è concentrata sulla convalida delle proprietà tradizionali, soprattutto quelle antibatteriche, antinfiammatorie, immunomodulatorie e antivirali.

Gli studi in vitro hanno evidenziato l’effetto antimicrobico di diversi tipi di estratti (acquoso, metanolico, etanolico) e dell’andrografolide nei confronti di numerosi batteri quali Pseudomonas aeruginosa, Salmonella typhi, Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Shigella sp., come anche di alcuni funghi tra cui Candida albicans e Aspergillus niger, con differenti meccanismi d’azione. Per esempio, l’andrografolide ha mostrato un’attività inibitoria nei confronti del biofilm prodotto da P. aeruginosa e S. aureus.

Riguardo alle proprietà antivirali di andrographis e dei suoi maggiori costituenti, gli studi in vitro e preclinici hanno ampiamente dimostrato un’attività biologica nei confronti del virus A dell’influenza, herpes simplex virus, HIV, virus dengue. Questi studi hanno parzialmente rivelato i meccanismi d’azione legati agli effetti antivirali, che sono associati alla soppressione di tre stadi del ciclo virale: penetrazione del virus, replicazione genetica e sintesi delle proteine funzionali.

Un unico studio clinico di fase I ha valutato l’attività dell’andrografolide in soggetti HIV positivi: dopo la somministrazione di 10 mg/kg di andrografolide si è verificato un aumento significativo del livello medio di linfociti CD4+, che hanno una funzione fondamentale nella risposta immunitaria dell’organismo.

È stata valutata anche l’attività nei confronti del virus SARS-CoV-2; i principali studi in questo campo sono basati su indagini computazionali (tecniche sperimentali basate su simulazioni al computer) che possono fornire dati per ulteriori indagini in vitro e in vivo. Gli autori di un recentissimo articolo in prestampa e non ancora sottoposto a revisione formale per la pubblicazione, hanno condotto uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo su un numero limitato di soggetti affetti da COVID-19 con sintomi lievi. Sulla base dei risultati osservati, gli autori affermano che il trattamento con 60 mg/die di andrografolide potrebbe essere un trattamento sicuro ed efficace negli adulti con COVID-19 lieve, ma sono evidenze insufficienti, per le quali saranno sufficienti ulteriori studi preclinici e clinici per poter prospettare l’utilizzo di andrographis per contrastare il virus e la malattia.

Studi su modelli animali hanno dimostrato l’attività antinfiammatoria e analgesica, sia degli estratti, sia dei lattoni diterpenici isolati. In ulteriori studi preclinici è stata osservata l’azione epatoprotettiva di andrographis e in alcuni studi su animali diabetici è stato evidenziato un effetto di riduzione del glucosio plasmatico.

La ricerca clinica si è focalizzata principalmente sull’uso di diversi estratti di andrographis nel trattamento e la gestione delle infezioni del tratto respiratorio superiore, ma anche di altri disturbi e malattie trattati nelle medicine tradizionali come diabete, disturbi intestinali e artrite. Una recente metanalisi ha esaminato i dati clinici relativi agli effetti benefici e al sollievo dei sintomi delle infezioni delle vie respiratorie negli adulti e nei bambini. Nella maggior parte degli studi considerati, andrographis è stata utilizzata in associazione con altre piante medicinali. Le conclusioni degli autori riportano che andrographis, rispetto al placebo, è efficace nel risolvere i sintomi a carico delle alte vie respiratorie; inoltre è stato evidenziato un effetto statisticamente significativo a favore di andrographis nel miglioramento dei sintomi rispetto alle terapie standard.

In particolare, uno studio clinico randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo ha valutato gli effetti di un estratto di andrographis titolato almeno al 30% in andrografolide su tosse, espettorazione, catarro nasale, e sintomi influenzali, tra cui mal di testa, febbre e malessere generale. 223 soggetti hanno ricevuto 200 mg/die di estratto o il placebo. Nel gruppo trattato con andrographis è stata evidenziata una riduzione significativa dei sintomi al quinto giorno di trattamento, con una efficacia 2,1 volte superiore rispetto al placebo. Un altro studio clinico in doppio cieco ha comparato l’assunzione di 6 g di droga polverizzata e 325 mg di paracetamolo, randomizzando nei due rami di trattamento 152 soggetti affetti da faringotonsillite. In questo caso, dopo tre giorni di terapia, i risultati nei due gruppi sono stati equivalenti nel ridurre il dolore e la febbre.

L'efficacia e gli effetti benefici di un estratto di foglie di andrographis nel sollievo dei sintomi dell'artrite reumatoide è stata valutata in uno studio prospettico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo. 60 donne sono state divise in due gruppi, che assumevano rispettivamente 30 mg di estratto titolato al 30% in andrografolide per tre volte al giorno o il placebo. Dopo 14 settimane di trattamento, nel gruppo che assumeva andrographis è stata osservata una significativa riduzione delle articolazioni dolenti, del numero di articolazioni gonfie e del grado totale del dolore articolare.

In un recente studio randomizzato, in doppio cieco a gruppi paralleli, controllato con placebo, 44 pazienti con sclerosi multipla progressiva primaria o secondaria non attiva, suddivisi in due gruppi, hanno ricevuto rispettivamente 140 mg di andrografolide o il placebo due volte al giorno. I risultati dello studio, durato 24 mesi, hanno dimostrato che l’andrografolide ha alleviato l'atrofia cerebrale e la progressione della disabilità.

Per quanto riguarda i disturbi intestinali, uno studio multicentrico randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli ha confrontato l’assunzione di un estratto di andrographis (1200 mg⁄die, non era specificata la titolazione) rispetto a quello di mesalazina a rilascio lento (4500 mg⁄die), un farmaco antinfiammatorio intestinale, in 120 pazienti con colite ulcerosa attiva da lieve a moderata. Dopo 8 settimane di trattamento, l’efficacia di andrographis nella remissione totale o parziale e nel miglioramento dei sintomi è risultata simile a quella della mesalazina; gli eventi avversi sono stati rari e limitati a reazioni allergiche.

Successivamente, è stato condotto uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo su 224 pazienti con colite ulcerosa diagnosticata, nei quali però la terapia con mesalazina non si era dimostrata efficace. I pazienti sono stati divisi in tre gruppi che ricevevano l’estratto di andrographis utilizzato nello studio citato precedentemente alle dosi di 1200 mg/die o 1800 mg/die, oppure il placebo. Entrambe le dosi di estratto di andrographis si sono rivelate più efficaci rispetto al placebo, con una percentuale di risposta clinica e remissione maggiore con il dosaggio più elevato.

Recentemente, nell’ambito del trattamento del diabete di tipo 2 è stata comparata la combinazione di estratti di Andrographis paniculata e Syzygium polyanthum (900 mg/die) associata a metformina (1000 mg/die) in uno studio clinico durato 8 settimane. Rispetto al gruppo placebo, questo trattamento ha ridotto i livelli di glicemia a digiuno e postprandiale, oltre a diminuire significativamente l’indice di massa corporea.

MODO D’USO
Nella fitoterapia occidentale, l’Andrographis paniculata viene assunta sottoforma di estratti standardizzati delle foglie, generalmente titolati in andrografolide. Gli estratti concentrati (ad es. KalmCold) possono avere un contenuto di andrografolide fino al 30%. In tal caso, la dose standard è di 200 mg al giorno. Il contenuto di andrografolide nelle foglie secche può andare dallo 0,5% al 6% (mediamente è dell’1-2%); in tal caso la dose suggerita è di 2.000 – 6.000 mg al giorno.

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Fonti:
• Shanker K, Rangnekar H, Wele A, Soni P, Gaikwad P, Pal A, Bawankule DU, Chanda D. A randomized controlled pilot study of add-on therapy of CIM-MEG19 (standardized Andrographis paniculata formulation) in mild to moderate COVID-19. Phytomed Plus. 2023 Feb;3(1):100398.
• https://www.micuro.it/enciclopedia/pharma/andrographis-paniculata
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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3. Andrographis paniculata (Burm. f.) Wall. ex Nees: una revisione di etnobotanica, fitochimica e farmacologia (https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC4408759/)
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8. Mazzanti G, Dell’Agli M, Izzo A.,Farmacognosia e fitoterapia basi farmacologiche ed aspetti applicativi Piccin 2020.



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