SPETTACOLO
Comunicato Stampa

Al Palazzo Granturismo di Riccione "Il Dio dell’acqua" di Gianni Guardigli con DANIELA GIOVANETTI e AMEDEO MONDA, per La Bella Stagione di Riccione Teatro

Regia di Alessandro Di Murro L'acqua del mare che distrugge e sommerge e l'acqua che vai a cercare per lasciare liberi i pensieri e l' acqua come simbolo di rinascita.

Foto Al Palazzo Granturismo di Riccione "Il Dio dell’acqua" per La Bella Stagione di Riccione Teatro, una produzione del Gruppo della Creta e Teatro Basiica, una "odissea contemporanea" scritta da Gianni Guardigli ed interpretata da Daniela Giovannetti e Amedeo Monda alla chitarra elettrica.

.Acqua, potere e mistero dell'acqua che, sempre ha affascinato l'antichità, da Poseidone/Nettuno, dio del mare, al mito di Narciso che usa l’acqua per specchiarsi, perdutamente innamorato di sé.

Numerose creature della mitologia greca sono legate al mondo dell’acqua, come le Gorgoni (Euriale, Medusa e Steno), le Naiadi e le Pegee, ninfe delle acque correnti e quelle delle sorgenti e delle cascate. Le Nereidi, di cui fa parte Calipso (trad. “colei che nasconde”), della quale si innamorò il curioso Ulisse.

E artisti e scrittori, da Dante Alighieri, per il quale acqua è transizione e acquisisce un valore diverso in base al contesto in cui è collocata: il fiume Lete cancella i ricordi dei peccati commessi, è questo uno dei poteri mistici dell’acqua: lava via, ripulisce, cancella, a Botticelli che, nella Venere, dipinge l’acqua come origine della vita e Michelangelo con Il Diluvio Universale. E, ancora, le Ninfee di Monet...



Gianni Guardigli a tutto questo si collega, portando sul palco di Riccione Daniela Giovanetti: l'attrice che torna lì dove è nata, seduta sopra una montagnola d’acqua salmastra, realizzata con stoffa azzurra che si allarga intorno alla scena, con a lato Antonio Monda che fa vibrare le corde della sua chitarra per creare atmosfere sonore inquietanti ed emozionanti.

In scena la descrizione delle reazioni di un uomo/donna che lotta contro la natura e che sta diritto muovendo, quasi ondeggiando, il suo esile busto, recitando lentamente, anche con uso del dialetto, una litania segnata da sei movimenti, dai toni musicali classici, aperti da una tempesta "che acceca e ci rende sordi", e seguiti da Polifemo, il Dio del Mare, da Didone e la solitudine e l'abbandono, fino a Fellini con lo stupore del mare,a Magrit e le nuvole svolazzanti, fino al Dio delle acque e della luce con il quale si identifica, in un finale struggente, con il corpo, avvolto da una nebbia bianca e dai flutti marin,i che immaginiamo immerso in un mare solo sognato.

ll Dio dell’acqua

di Gianni Guardigli
Regia di Alessandro Di Murro
Interpreti: Daniela Giovanetti e Amedeo Monda
Musiche: Amedeo Monda
Costumi: Giulia Barcaroli
Disegno luci: Matteo Ziglio
Assistente alla regia: Tommaso Emiliani
Direttrice organizzativa: Bruna Sdao
Produzione: Gruppo della Creta e TeatroBasilica

Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Ufficio Stampa RETERICERCA
Responsabile account:
Giancarlo Garoia (CORRISPONDENTE)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere