A.I.T.O. celebra il PRIDE MONTH
Un arcobaleno nella T del Logo Associativo e una survey rivolta ai terapisti occupazionali sono i contributi di A.I.T.O. per celebrare il PRIDE MONTH.
Giugno in tutto il mondo è considerato il mese del Pride.
Il movimento Pride si è evoluto dalla convinzione che la diversità debba essere celebrata piuttosto che oppressa.
Per contribuire alla sensibilizzazione e onorare il Pride di quest'anno, A.I.T.O. ha cambiato la "T" del logo per mostrare solidarietà ai soci LGBTQIA+ e a tutta la comunità e ha creato una survey.
Il questionario, rivolto ai terapisti occupazionali, soci e non, mira a esplorare l’attenzione alla comunità LGBTQIA+ nei servizi e l’eventuale necessità di formazione in merito. Questo il link per partecipare allo studio: https://forms.gle/hk2GkWqCdMxE337i9
La valorizzazione dell’inclusione LGBTQIA+ è sancita dal Codice deontologico che richiede ai terapisti occupazionali di rispettare i diritti e la dignità di tutti i clienti.
Inoltre, nei "Principi guida per la pratica etica in Terapia Occupazionale" (WFOT,2024, pag 4) si legge che:
“I terapisti occupazionali riconoscono che la salute è un diritto umano e integrano giustizia, trasparenza e responsabilità nella loro pratica.
Viene promosso un approccio alla giustizia occupazionale basato sui diritti, con diritti occupazionali che includono:
• La partecipazione a una serie di occupazioni che favoriscono la sopravvivenza, la salute e il benessere, in modo che le popolazioni, le comunità, le famiglie e gli individui possano svilupparsi e realizzare il proprio potenziale.
• Una scelta di occupazioni senza pressioni, forze, coercizioni o minacce, pur riconoscendo le responsabilità associate nei confronti di altre persone, forme di vita e del pianeta.
• Impegno in occupazioni necessarie e scelte senza rischi per la sicurezza, la dignità umana o l'equità.
I terapisti occupazionali tengono conto della diversità culturale, degli stili di vita e delle prospettive delle persone e non fanno discriminazioni di razza, capacità, etnia, età, sesso, preferenze sessuali, religione, credo politico o status sociale.”
A.I.T.O. desidera supportare i terapisti occupazionali nel rendere il loro servizio inclusivo e integrato. Raccomanda quindi di adottare un approccio proattivo e LGBTQIA+ friendly.
Solitamente, gli errori più comuni nei primi incontri sono presumere che le persone siano eterosessuali o cisgender (identità di genere corrisponde al genere e al sesso biologico assegnato alla nascita), la mancanza di comprensione delle questioni e del linguaggio LGBTQIA+, non chiedere o non sapere come chiedere informazioni sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere, usare il nome o i pronomi sbagliati quando si parla con o di una persona trans, essere riluttanti a impegnarsi su questioni specifiche LGBTQIA+, comunicare pregiudizi anti-LGBTQIA+ alla persona, non contestare pregiudizi nei confronti delle persone LGBTQIA+ con colleghi o altri utenti del servizio.
E’ utile predisporre il setting in maniera tale che la persona LGBTQIA+ sappia che il servizio è inclusivo e che è sicuro per lei rivelare la propria identità, ad esempio esponendo un poster LGBTQIA+ o un adesivo arcobaleno in una posizione visibile o nell’agenda o includere immagini che riflettano la diversità di genere e orientamento sessuale in qualsiasi pubblicazione o risorsa di servizio.
Il modello Person Environment Occupation - PEO (Law et al., 1996) è stato scelto per illustrare la relazione tra orientamento sessuale, identità di genere e occupazione e per esplorare i potenziali ruoli dei terapisti occupazionali nel fornire un servizio ai clienti LGBTQIA+. La performance occupazionale risulta dalla relazione dinamica tra le persone, gli ambienti in cui vivono, lavorano e giocano e le occupazioni in cui sono impegnate. Alcuni esempi di questioni specifiche LGBTQIA+ rilevanti per la pratica della terapia occupazionale sono mostrati di seguito sotto i titoli di persona, ambiente e occupazione.
PERSONA:
Identità, auto-accettazione, auto efficacia, spiritualità, coming out, transizione
AMBIENTE:
Famiglia, amici, supporto sociale, bullismo, stigma, ambiente fisico, restrizioni culturali, sociali, religiose e legali
OCCUPAZIONE:
Ruoli relazionali, ruoli sociali, cura di se' e cura di se specifica per genere, ruoli nel tempo libero, ruoli produttivi (lavoro, scuola, etc), deprivazione occupazionale/privazione dei diritti civili, emarginazione.
La partecipazione alle occupazioni può avere un impatto positivo sulla salute fisica e mentale e migliorare la qualità della vita (Clark et al., 2012). L'orientamento sessuale e l'identità di genere di una persona possono avere un’influenza significativa sulle sue occupazioni e sui suoi ruoli, nonché sulle sue decisioni e obiettivi di vita. L'impatto che l'identità LGBTQIA+ di un cliente può avere su tutte le sue occupazioni, siano esse legate alla cura di sé, alla produttività o al tempo libero deve essere considerato, anche perché, a volte, può creare barriere all'impegno occupazionale.
A.I.T.O. invita i terapisti occupazionali che hanno avuto esperienze in merito o hanno svolto ricerche in questo ambito a condividerle con l’Associazione perché possa essere veicolo di divulgazione coi colleghi e si possano facilitare la presa in carico e le buone pratiche.
Bibliografia:
AOTI, 2019 - LGBT+ Awareness and Good Practice Guidelines for Occupational Therapists
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