8.Come uscire dalla crisi mondiale Amaci The Opera
Seconda parte del comunicato al Presidente USA Barack Obama con Invito a Pompei
2. Al Presidente USA Barack Obama
Signor Presidente, con questo messaggio desidero invitarla in Italia a Pompei in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI per sabato 6 ottobre 2012, nel mio studio-mostra Ella potrà conoscere nei dettagli The Opera ; probabilmente Ella sarà impegnato, ma ricevere un Suo scritto sarebbe assai gradito, perchè in Piazza Beato Bartolo Longo a Pompei, si trova il memorial dell'11 settembre 2001, il primo in Italia, realizzato con un pezzo di acciaio del WTC. Inoltre un Suo scritto aiuterebbe il Ministro Lorenzo Ornaghi a focalizzare meglio la pressante richiesta di AMACI per un incontro urgente con il Governo Monti.
Cerca In America la soluzione, mi ricordava il mio professore di filosofia, e così faccio nel modo più diretto con questo INVITO esclusivo per Lei, Signor Presidente, così attento a come si muove l'Europa olimpica. A Londra ci sarà uno spaccato della migliore e più fortunata gioventù del Pianeta. Un palcoscenico ideale per comprendere dove vuole andare il Mondo dopo Pechino. Un Mondo che tutti desideriamo privo di armamenti nucleari, un Mondo con meno emergenze e finalmente unito.
Signor Presidente questo è il secondo INVITO che inoltro alla Vostra attenzione, il primo è quello qui pubblicato il 19 giugno 2009 : Lettera aperta a Barack Obama Lei può constatare che adesso l'obiettivo è più definito e preciso : convincere l'ONU della necessità vitale per tutti gli esseri umani, di varare lo studio per la Prima Costituzione degli Stati Uniti del Mondo.
Un obiettivo vasto ma alla nostra portata. Con questa visione di grande respiro è praticamente sicura la Vostra elezione per un secondo mandato. Può esservi utile argomentare su un punto sensibile e non risolto dalla passata amministrazione Clinton : il genocidio fra Hutu e Tutsi in Ruanda; si dimentica la responsabilità degli Stati sovrani nel Consiglio di sicurezza dell'ONU, perchè, questo avvenuto genocidio Signor Presidente, è l'ennesima prova di una debolezza del Diritto Internazionale.
Siccome tutta la politica estera di tutti gli Stati del Mondo influenza in modo determinante quella interna, non possiamo più evitare una ristrutturazione integrale del Diritto Internazionale; e Lei Signor Presidente, è l'essere umano nella posizione più idonea per riuscire in questa sfida che vale, per l'umanità, più della somma di tutti gli ori olimpici.
Che Dio benedica gli Stati Uniti d'America.
Stefano Armellin
http://armellin.blogspot.com
Pompei, mercoledì 25 luglio 2012
(8. Continua)
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