"Ferrovia Avisio: riflessioni sulle opportunità da non perdere per il rinnovamento"
Incontro a cura della Associazione TRANSDOLOMITES.
La serata di Sèn Jan promossa da Transdolomites sul tema "Ferrovia Avisio: Riflessioni sulle opportunità da non perdere per il rinnovamento". Dallo studio di fattibilità ad una visione locale e transnazionale dei trasporti” negli interventi che sono statio esposti ha posto al centro dell’attenzione gli strumenti e gli obiettivi funzionali alla pianificazione del turismo del futuro.
Dall’analisi delle esperienze attive in Svizzera, Alto-Adige tanto per restare nell’ambito alpino e dolomitico la ferrovia è e sarà sempre più protagonista non per aumentare il numero di turisti ( già massiccio) ma per dare respiro alle valli soffocate di traffico dotando residenti e “foresti” di una vera alternativa che nel viaggiare permetta di fare del treno l’occasione togliere dalle strade quante più automobili possibili indipendentemente che esse utilizzino combustibili fossili, elettrico, idrogeno.
La gestione della mobilità nei territori di montagna come priorità deve avvenire nelle valli ma nel suo complesso essa va pianificata sempre più partendo dalle città in direzione della montagna.
E se montagna è emozione, quello che i turisti vedono nel treno non è il semplice spostarsi da un luogo ad un altro ma l’emozione che il treno genera nel viaggiatore.
Il problema del caos che gli ingenti flussi turistici producono in tutte la parti del mondo che soffrono del turismo di massa non si risolve gridando contro i turisti e chiedendo loro di andarsene dimenticando che fu proprio il turismo a dare alle genti di montagna le risorse economiche per uscire dalla condizione di povertà.
La montagna non si difende gridando ma progettando e realizzando le soluzioni che possano permettano una transizione verso un’economia turistica più rispettosa dell’ambiente. E questo è uno dei requisiti che sempre più orientano le scelte del turista per le proprie destinazioni: la ferrovia sarà sempre più l’ago della bilancia e dunque un puro capriccio di qualche appassionato ma una vera e propria necessità.
I problemi si affrontano umanamente anche costruendo alleanze tra coloro che hanno l’approccio del pensare ma allo stesso tempo anche del fare.
L’introduzione della serata di Sèn Jan è così stata la piacevole occasione per dare lettura della lettera a firma di Luciano Ferrari Presidente di Sosat ( che si allegata integralmente alla presente) che non potendo presenziare ha espresso condivisione e di solidale sprone a proseguire su di un sentiero che può rappresentare anche una svolta culturale , ancor prima che infrastrutturale, nell’affrontare i nodi della mobilità sostenibile e dell’afflusso turistico che rischia sempre più di trasformarsi in un soffocante” overtourism” dentro il quale muore la montagna ed il suo territorio.
La lettera di Luciano Ferrari si chiude con l’espressione di sincera vicinanza all’impegno di Transdolomites.
Il cammino di Transdolmites ha puntato il dito sin dall’inizio sulla necessità di investire su uno sviluppo equilibrato tra pianura e montagna. Se non ci incamminiamo verso questa direzione le diseguaglianze tra chi vive nei fondovalle con sempre maggiori servizi a disposizione e coloro che vivono in montagna e ne sono deficitari e con la tendenza a perdere, le periferie saranno sempre più periferie. Mettere la mobilità come primo punto urgente nell’agenda politica e in essa la ferrovia , come un lavoro di sartoria significa fare dei territori un unico abito.
Per fare ciò serve un’alleanza di idee tra le Istituzioni e la società civile così come un’alleanza che va stretta tra coloro che nelle comunità sposano la stessa preoccupazione e come metodo mettono al primo posto l’azione.
Dunque ben venga la collaborazione tra SOSAT e Transdolomites confidando che altri tasselli si aggiungano.
INFO
Massimo Girardi, Presidente di Transdolomites
Cell. 320.4039769