TURISMO
Comunicato Stampa

Val d’Ega in formato Instagram

13/04/21

Dal lago arcobaleno al cinema di montagna, scatti perfetti per post e stories nel cuore delle Dolomiti (BZ).

FotoInutile negarlo: tra le tante incarnazioni, Instragram è ormai diventato anche la moderna declinazione della classica serata in cui chi tornava da luoghi più o meno esotici propinava agli amici rimasti a casa le foto delle vacanze, generando nella ristretta platea un’invidia incontenibile, spesso mascherata da moderato stupore. Sostituito l’elemento della proiezione privata con la condivisione globale sui social, rimane il piacere di mostrare a cerchie allargate angoli di mondo che ci hanno stregato il cuore e conquistato gli occhi. E, tra questi angoli di mondo, la Val d’Ega (BZ) è senza dubbio uno di quelli che vanta spunti e scorci degni di stories e post da cascate di like e miriadi di visualizzazioni. Di seguito, la top 10 (+1) delle immagini da inquadrare nel cuore delle Dolomiti, a soli 20 minuti da Bolzano.

LAGO DI CAREZZA
Tra le stelle dell’obiettivo della Val d’Ega, il Lago di Carezza occupa inevitabilmente un posto di primo piano. Area protetta nel comune di Nova Levante, lo specchio d’acqua – secondo la leggenda abitato da una splendida ninfa - è alimentato da sorgenti sotterranee della catena montuosa del Latemar che ne determinano, a seconda della stagione e delle condizioni climatiche, un’estensione e una profondità sempre diverse. Su una superficie cangiante che si tinge di quei colori variabili ai quali si deve la denominazione di Lago Arcobaleno, si riflettono all’alba e al tramonto il Latemar e il Catinaccio, i giganti delle Dolomiti.

CINEMA DI MONTAGNA
Catene montuose selvagge, cieli inquieti di tonalità che vanno dall’azzurro al giallo, boschi di conifere nei colori accesi del larice o in tinta verde abete, alpeggi scintillanti e prati smeraldini: il cinema di montagna in Val d’Ega comprende sei punti panoramici lungo i sentieri escursionistici di Nova Ponente, Obereggen, Collepietra e Nova Levante-Carezza. Le Dolomiti, con il Catinaccio, il Latemar e lo Sciliar, il gruppo del Brenta, l’Ortles, Alpi delle valli Stubaital e Zillertal, offrono le spettacolari inquadrature che è possibile catturare al termine di camminate di durata e difficoltà variabile. Il finale è sempre e comunque da pelle d’oca.

CORNO BIANCO
L’alba o il tramonto sono i momenti migliori per trovarsi sul Corno Bianco, nel mezzo di un cielo infuocato che avvolge il Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Questa splendida escursione in vetta offre un meraviglioso panorama a 360 gradi sulle cime del Catinaccio, del Latemar, della Pala di Santa e sui caratteristici paesini della Val d’Ega.

LATEMAR.360°
Inaugurato nell’estate del 2014, il reticolo di percorsi tematici che avvolge una delle vette più affascinanti del cuore delle Dolomiti suona come un riassunto di tutto ciò che bisogna sapere sull’ambiente alpino della catena montuosa del Latemar, scandagliata sotto otto punti di vista. Il primo dei quali, non può che essere quello panoramico. Facilmente raggiungibile da Obereggen con la seggiovia Oberholz, il Latemarium è pensato per offrire a bambini e genitori svariate interpretazioni della scoperta in quota che culminano infatti nella piattaforma LATEMAR.360°, grande chiocciola in legno attaccata alla montagna a 2.100 m, con una vista mozzafiato sul mondo alpino circostante.

PIRAMIDI DI TERRA DI COLLEPIETRA
Passando in rassegna con lo sguardo il verde inclinato intorno a Collepietra, è impossibile non imbattersi in bizzarre formazioni piramidali di terra che sembrano mettere la testa fuori dal suolo. La leggenda vuole che sia stato il castigo divino, provocato dall’avarizia di un contadino, a generare questo suggestivo monumento naturale. In realtà, le colonne coniche alte fino a 30 metri che oggi affascinano gli occhi degli escursionisti sono il risultato dell’alternanza millenaria tra piogge torrenziali e periodi di siccità su terreni friabili.

CHIESA DI SANT’ELENA
Edificata su un luogo di culto preistorico, quella di Sant’Elena è la chiesa più antica di Nova Ponente. Il ciclo di affreschi al suo interno, tra i capolavori della scuola pittorica di Bolzano, è una testimonianza dell’Alto Gotico d’inizio XV secolo. Lo spettacolo naturale che comincia già sulla strada, dominata dall’imponente scenario montano del Catinaccio, ha il proprio culmine nell’altura in cui sorge la chiesa, dove un ampio panorama abbraccia i boschi della Val d'Ega fino allo Sciliar, il Catinaccio, il Latemar, la Pala di Santa, il Corno Nero e il Corno Bianco.

SANTUARIO DELLA MADONNA DI PIETRALBA
Sotto il cielo della Val D’Ega che sovrasta il Santuario della Madonna di Pietralba, ogni cosa sembra prendere ispirazione dall’apparizione della Madonna all’eremita Leonhard Weißensteiner, che nel 1533 dedicò alla Vergine una cappella tra Nova Ponente e Monte San Pietro, destinata ad ampliarsi fino a diventare il cosiddetto Duomo delle Dolomiti. Il colpo d’occhio esterno è da togliere il fiato ma la chiesa custodisce tra le proprie pareti tesori artistici come la Madonna Addolorata, l’altare principale ricoperto da lamine d’oro e d’argento, gli affreschi della volta opera di Adam Mölk, gli altari laterali di Pußjäger e ulteriori lavori firmati da Silber e Haider.

ASTROVILLAGGIO
Gli obiettivi dei maestri di Instagram non possono rimanere indifferenti a quello che è uno tra “I Cieli più Belli d’Italia”. La consapevolezza e l’orgoglio per il titolo conferito alla Val d’Ega da Astronomitaly ha acceso la fantasia necessaria a immaginare e poi realizzare il primo astrovillaggio d’Europa, dove – tra Cornedo all’Isarco e San Valentino in Campo – ogni cosa è a misura di stelle, tanto di giorno, quanto di notte. Sole, luna, astri, pianeti e tutto ciò che compone l’universo viene contemplato attraverso più telescopi a 1.340 m di altitudine: l’Osservatorio astronomico Max Valier, l’Osservatorio solare Peter Anich e le piattaforme panoramiche portano infatti i visitatori a un passo dal cielo.

LAURINS LOUNGE
Aggrappato tenacemente ma con grazia alle rocce del massiccio del Rosengarten, il Laurins Lounge si trova a 2.337 metri di altitudine nel cuore soleggiato delle Dolomiti. Dalla baita più alta di una regione che non si lascia certo impressionare dalle quote vertiginose, si gode un panorama di ineguagliabile bellezza sul Patrimonio dell’Umanità UNESCO: una terrazza affacciata su un orizzonte favoloso che inquadra le vette, ben visibili anche dall’interno grazie alle imponenti vetrate circolari, si candida a diventare luogo dell’anima e del gusto, dove immortalare anche fotogenici piatti della tradizione altoatesina, come tris di canederli e torte fatte in casa.

OBERHOLZ
Ai pendii del Patrimonio dell’Umanità UNESCO, il rifugio Oberholz unisce agli infiniti spunti panoramici del paesaggio montano che si abbraccia dalla propria terrazza un’architettura dal design contemporaneo caratterizzato da gigantesche vetrate che si tuffano sull’orizzonte. A 2.096 metri di altitudine, anche in questo caso l’eleganza delle presentazioni dei piatti esalta il piacere di una vista che comprende la Catena del Lagorai, il Gruppo delle Dolomiti del Brenta, il Gruppo della Presanella, il Gruppo dell'Ortles, le Alpi Venoste di Levante, la Cresta di Saldura, il Gruppo di Tessa e le Alpi Breonie.

ENROSADIRA DEL CATINACCIO
I fan dell’hashtag tramonto non possono perdere l’occasione di immortalare l’Enrosadira, fenomeno per cui le pareti rocciose del Catinaccio si tingono di colori che, al calare e al sorgere del sole, vanno dal giallo chiaro al rosso fuoco. Se la spiegazione scientifica sta nel carbonato di calcio e magnesio della dolomia, la leggenda ladina racconta della maledizione lanciata dal Re Laurino al roseto che aveva rivelato la posizione del suo regno e causato il rapimento della figlia: un rabbioso desiderio che risparmiò tuttavia la fioritura cromatica delle rocce alla luce dell’alba e il tramonto

MONUMENTO CHRISTOMANNOS
Chi si fosse chiesto cosa vedono le aquile, ha l’opportunità di soddisfare la propria curiosità avventurandosi nella facile escursione sui sentieri di montagna che conducono al Monumento Christomannos, in quota al Passo di Costalunga: si tratta di un’aquila di bronzo eretta in onore di Theodor Christomannos, geniale pioniere del turismo nelle Dolomiti. Da qui, si gode di una vista meravigliosa sulla Val di Fassa e sulla Val d'Ega fino al gruppo del Latemar.

Per Informazioni: Val d’Ega Turismo
Tel. 0471 619500
E-mail: info@valdega.com
Sito web: www.valdega.com



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Marketing Journal
Responsabile account:
Mariella Belloni (Vicecaporedattore)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere