Il periodo napoleonico secondo FOCUS
Il periodo napoleonico ha rappresentato un'epopea ricca di cambiamenti sia sociali che culturali. Figlio della rivoluzione francese,ha rappresentato lo spartiacque tra antichi regimi ed età moderna.
Ci piace informare il lettore che questo resoconto non vuole essere in nessun modo una nota polemica nei confronti degli autori del reportage apparso sulla nota rivista Focus/Storia che ha il merito di approfondire fatti, vicende e personaggi dei secoli passati, MA una doverosa precisazione, o, se volete, un'angolazione diversa del grande corso.
Infatti l'uscita n. 40 del febbraio 2010 gli dedica, con tanto di copertina, un reportage denominato “Napoleone Italiano” e, tra l'altro, sempre sulla copertina vi sono delle gustose “anticipazioni” di quello che si leggerà al suo interno come “Le eredità che ci lasciato (e che cosa ci ha rubato)”.
A tal proposito ci piace ricordare che durante il biennio 1796-1798 il giovane Napoleone eseguiva le direttive decise dalla Convenzione e, successivamente dal Direttorio, quindi questo non vuol dire che egli era un ladro.
Ritornando alla pubblicazione in questione e nello specifico”Souvenir d'Italie: e Giotto finì al Louvre” vi è un'elencazione relativi alle “ruberie” del periodo come diverse opere d'arte quali quadri, statue ma anche manoscritti, come i famosi codici appartenuti a Leonardo da Vinci.
Insomma un lungo elenco di “trofei del generale”, esclusa la Gioconda come giustamente riportato, per fortuna, vista che la stessa venne commissionata dal sovrano francese Francesco I al genio toscano.
Infatti l'opera venne realizzata a Firenze tra il 1506 ed il 1506 e dieci anni dopo trasportata in Francia dallo stesso Leonardo quando il Re francese gli commissionò diversi lavori in quel di Amboise, vicino alla residenza reale (il Castello di Clos-Lucé).
Il famoso dipinto in principio aveva ubicazione nella sede di Fontainebleau, successivamente in quella di Versailles, ed in seguito alla rivoluzione del 1789 al Louvre.
Ritornando a “Souvenir d'Italie: e Giotto finì al Louvre” ci piace riportare ciò che lo storico tedesco Franz Herre evidenzia in “Napoleone Bonaparte” : [... la ricca città di Milano aprì loro le porte. Parma e Modena, lo Stato della Chiesa e Napoli si affrettarono a comprare la pace col denaro e i tesori artistici; il papa, alla fine, cedette anche Ferrara, Bologna, la Romagna e Ancona.] , pagine 52-53, Bompiani, 1991.
Quindi da quanto si evince dal saggio storico le cose, sembrano che siano andate in modo leggermente diverso da quanto una certa storiografia ha tramandato ai posteri.
Sempre in “Souvenir d'Italie: e Giotto finì al Louvre” si citano tra le tante opere artistiche anche i cavalli in bronzo, la quadriga Marciana, che il “ladro” Napoleone da Venezia portò in Francia.
Ebbene, a riguardo la stessa opera equestre, c'è da ricordare che la medesima era ubicata nell'ippodromo di Costantinopoli e che a seguito della IV crociata (1204) venne “trasportata” a Venezia insieme ad altre opere provenienti dalla Capitale dell'Impero Romano d'Oriente, come i tetrarchi, ma anche i “pilastri Acritani”, provenienti dalla basilica di San Polieucto in San Giovanni d'Acri.
La domanda, come disse qualcuno, viene spontanea … chi sono veramente i ladri?
A questo punto, ragionando per assurdo, se il governo turco rivolesse indietro ciò che i crociati ed il doge Enrico Dandolo di Venezia ebbero a sottrarre alla città di Costantinopoli, l'attuale Instanbul, cosa succederebbe?
E se si riaprissero i contenziosi tra l’Egitto e la Gran Bretagna per il possesso della Stele di Rosetta (oggi al British Museum), o tra la Grecia e il governo inglese per i marmi del Partenone (anche questi al British Museum), e ancora tra la Grecia e la Francia per la Nike, la Vittoria alata di Samotracia (oggi al Louvre) a cosa si andrebbe in contro?
Dati certi è che si è di fronte a casi di ruberie che si sono susseguite nel tempo, se vogliamo usare un termine più elegante, bottini di guerra, MA l'arte del saccheggio c'è sempre stata, come testimoniato nel Vecchio Testamento.
Infatti sia il profeta Daniele che il profeta Geremia narrano che nel 607 a.c. a seguito della conquista di Gerusalemme il sovrano babilonese Nabucodonosor fece trasportare diverse decorazioni in bronzo e di altro metallo pregiato nei propri territori.
Naturalmente tali “operazioni” proseguono con lo scorrere del tempo interessando tutti i territori del globo e le varie amministrazioni che si sono susseguite nei millenni, come ci descrive Giorgio Monteforti apparsa sul magazine elettronico PARADOS dal titolo “L'arte del saccheggio “.
A tal proposito riportiamo questo passaggio “ [… L’ ultimo dei ladroni d’annata, e il piu’ grande dalla caduta di Roma, fu Napoleone Bonaparte. Se e’ vero che dovunque andasse vincesse e’ vero anche che dovunque vincesse rubasse. Anche se non sempre spudoratamente come il 23 giugno del 1796 a Bologna quando obbligo’ lo Stato Pontificio a firmare un armistizio che al capoverso VII costringeva il papa a cedere alla Repubblica Francese 100 tra quadri, busti o statue a seconda della scelta di appositi commissari che sarebbero stati inviati a Roma; dal conto delle cento opere d’arte sarebbero restati esclusi il busto bronzeo di Giunio Bruto e il busto in marmo di Marco Bruto perche’ da prendersi a parte insieme a 500 manoscritti a scelta (dei francesi) della biblioteca vaticana. Con la successiva Pace di Tolentino del 24 febbraio 1797 Napoleone non solo riconfermo’ le pretese di 6 mesi prima ma rincaro’ la dose pretendendo dal papa 15 milioni di lire dell’ epoca in diamanti o opere d’arte (per avere un termine di paragone nello stesso periodo Napoleone vendette agli USA la Louisiana per 80 milioni) e piu’ 37 manoscritti di quelli della Biblioteca Palatina di Heidelberg illegalmente rimasti nelle mani vaticane per quasi 200 anni. Ma almeno in quest’ultimo caso era andato a rubare in casa di ladri. Come quando nel 1797 a Venezia arraffo’ i “cavalli di San Marco” cioe’ “i cavalli di Bisanzio” (quelli rubati nel 1204) e se li porto’ a Parigi per piazzarli sull’arco di trionfo. L’ imperatore aveva decisamente un’insana passione per ricettare roba che scotta.].
Altro argomento tratto sul numero di febbraio di FOCUS è quello relativo a “Serenissima fregatura” , dello stesso riportiamo testualmente quanto segue: “Per tante repubbliche che con l'avanzata napoleonica videro la luce ce ne fu una, millenaria, che morì: la Repubblica di Venezia. A farla cadere, il 12 maggio 1797, furono le vittorie militari del 27enne comandante dell'Armée d'Italie e le rivolte giacobine...”.
C'è da ricordare che un certo Jean Jacques Rousseau, allora segretario del conte Pierre-François de Montaigu, ambasciatore di Francia presso la Serenissima, annota nella sua documentazione lo stato non eccellente della Repubblica Veneta.
Il ginevrino Rousseau giunse a Venezia il 4 settembre del 1743 svolgendo mansioni di segretario presso il palazzo Toma Quirinm sede dell'Ambasciata transalpina sino all'estate successiva.
A memoria di ciò possiamo citare sia gli articoli apparsi sulla Gazzetta veneta, le “Confessioni” ma anche i variegati dispacci diplomatici inoltrati a varie figure sia diplomatiche che istituzionali del periodo.
Nello stesso reportage vengono poi trattati gli aspetti familiari, quelli sentimentali, quelli amministrativi, militari, vorremmo soltanto far osservare quanto descritto su FOCUS alle pagine 74-75 in “L'ultima volta in Italia” ma siamo sicuri che Napoleone fuggì dall'Isola dell'Elba?
La data del 26 febbraio 1815 la “fuga dall'isola d'Elba” rappresenta invece ben altro significato e cioè il mettersi in forte discussione con se stesso da parte del più non giovane corso: “Io chi sono, chi ero, cosa ho lasciato?” e questi elementi sono evidenti nell'entusiasmo che Napoleone Bonaparte ancora riscuoteva, vedi i famosi “cento giorni” ma anche il dopo il “chi sono stato”, l’impatto emotivo dei funerale dell’imperatore dei francesi, ampiamente descritti da Victor Hugo al rientro dei resti .
Concludiamo con un altro titolo di FOCUS “Il raccomandato” riferito alla figura di Gioacchino Murat che, guarda caso si oppose alla condanna a morte, ordinata da Napoleone Bonaparte, nei confronti del duca di Enghien: ci sembra che “i raccomandati” non esprimano giudizi, anzi …
Del “raccomandato” Giocchino Murat ci limitiamo soltanto ad una breve scheda dello stesso, ringraziando il lettore per l'attenzione e la pazienza prestata.
1792
8 febbraio nominato capitano della Guardia Nazionale Repubblicana
1796
2 febbraio: colonnello. Partecipa alla prima campagna d'Italia di Napoleone. Partecipa alle conquiste di Genova e a Livorno
aprile: gli viene conferito il grado di aiutante di campo da parte di Napoleone Bonaparte
maggio nominato generale di Brigata
1797 dopo il trattato di Tolentino è inviato a Roma da Pio VI. Varie missioni in Valtellina, a Rastadt
1798
19 maggio: parte per l'Egitto con l'armata comandata da Napoleone.
Partecipa alla conquista di Malta, alle battaglie di Alessandria e delle Piramidi
1799
25 luglio: è ferito nella battaglia di Aboukir (Egitto); è promosso generale di divisione.
22 agosto: parte per la Francia con Napoleone.
9 novembre: supporta il colpo di stato di Napoleone.
30 novembre: assume il comando della Guardia dei Consoli
1800
14 giugno battaglia di Marengo (Italia)
1805
5 novembre battaglia di Amstetten (Austria)
16 novembre battaglia di Schöngrabern (Austria)
2 dicembre battaglia di Austerlitz (Repubblica Ceka)
1806
14 ottobre battaglia di Jena (Germania)
26 dicembre Golymin (Polonia)
1807
8 febbraio battaglia di Eylau (Russia)
10 giugno battaglia di Heilsberg (Germania)
14 giugno battaglia di Friedland (Russia)
1808
10 marzo conquista della città di Vitoria (Spagna)
16 marzo conquista della città di Aranda (Spagna)
1812
3 giugno battaglia di Ostrowno (Russia)
7 settembre battaglia di Borodino
1813
26- 27 agosto battaglia di Dresda
18 ottobre battaglia di Lipsia
Per chi volesse approfondire fatti e personaggi del periodo storico in questione si rimanda alle pagine:
http://www.circoloculturalelagora.it/centro_studi.htm
http://www.circoloculturalelagora.it/murat.htm
http://centrostudigioacchinoenapoleone.forumfree.it/
http://centrostudigioacchinoenapoleone.forumfree.it/?f=7224995
http://centrostudigioacchinoenapoleone.forumfree.it/?t=38515898