Emergenza Seveso, prosciugamento Linea 3 Metropolitana Milanese
ITT Water & Wastewater Italia con i suoi servizi di noleggio è sempre in prima linea quando si tratta di affrontare situazioni di emergenza. Con il suo contributo nel settembre scorso, i tecnici dell'ATM di Milano hanno potuto svuotare i 150.000 metri cubi di acqua e fango che avevano invaso il cantiere di costruzione della linea 5 della metropolitana milanese, tracimando poi nella linea 3 in esercizio. L'intervento, portato a compimento in tempi record, ha comportato l'installazione di 16 pompe Flygt ed il ripristino del servizio in soli 10 giorni.
La città di Milano, come tutte le moderne metropoli, ha un elevatissimo livello di urbanizzazione che aumenta in modo rilevante la necessità di gestire la grande quantità di acque meteoriche che si scaricano sull'area cittadina e sulle zone limitrofe e che non possono essere assorbite dal terreno a causa della vasta impermeabilizzazione della superficie edificata.
Il fiume Seveso ha un tratto di passaggio sotterraneo in un condotto di portata massima di 45 metri cubi. Nel 1954 venne realizzato un canale scolmatore che raccoglie le acque in eccesso del Seveso del Lambro e dell'Olona scaricandole nel Ticino. Ma la sua portata di 50 metri cubi al secondo è insufficiente e si parla di un suo ampliamento ormai dagli anni '80.
Per tale motivo le aree della zona nord di Milano sono periodicamente soggette ad allagamenti quando le precipitazioni sono particolarmente intense: gli abitanti della zona di Niguarda sono ormai rassegnati a vedere il proprio quartiere invaso dalle acque in occasione di precipitazioni particolarmente intense.
Il 19 settembre scorso però in meno di 12 ore la pioggia ha raggiunto i 36 mm e la concomitanza con i cantieri aperti per la realizzazione della quinta linea metropolitana di Milano ha prodotto le condizioni per un evento ben peggiore degli ormai consueti allagamenti della sede stradale di quell'area. L'esondazione del Seveso ha infatti interessato anche il cantiere di Viale Zara per la costruzione della nuova linea metropolitana e da questo scavo l'acqua ha fatto cedere una paratia di separazione in muratura e raggiunto le gallerie della linea 3, allagandone un vasto tratto con la conseguente interruzione del servizio.
Si è poi scoperto che, a causa di un cedimento del terreno, anche una tubazione in calcestruzzo dell'acquedotto ha ceduto riversando la sua portata nelle gallerie della metropolitana.
Una situazione di emergenza senza precedenti per Milano ed in particolare per l'ATM a cui spettava il compito di riportare in condizione di sicurezza e funzionalità la linea 3 della metropolitana.
La prima fase dell'intervento, naturalmente, prevedeva l'evacuazione dell'acqua dalle gallerie. Per questo, con il coordinamento di Alberto Zorzan, direttore ingegneria rotabili di ATM, nella giornata di domenica 19 settembre una commissione tecnico-operativa guidata da ATM ha cercato una soluzione efficace quanto affidabile e, dopo avere contattato diverse aziende operative in Italia, ha valutato la possibilità di fare intervenire la ITT Water & Wastewater. Il lunedì mattina Massimo Ferrari (Reparto dewatering) e Paolo Villa (Filiale di Milano) hanno preso parte a una riunione presso l’area dell’emergenza per definire il piano operativo. Ferrari ha consigliato all’azienda l’utilizzo di pompe Flygt sommergibili elettriche trifase e in poche ore ne ha rese disponibili ben 16 sulla piazza di Milano con 430 metri di tubazioni.
Con la collaborazione dei Vigili del fuoco e delle squadre ATM, l'intervento è stato avviato immediatamente grazie anche al lavoro delle squadre A2A che hanno provveduto a predisporre una adeguata alimentazione elettrica per le pompe con linee elettriche trifase d’emergenza in via Copernico, in via Restelli e presso la stazione di Zara: i tre punti in cui sono state collocate le pompe Flygt.
In meno di 96 ore sono stati pompati 150.000 metri cubi d’acqua per lasciare posto alle squadre ATM che hanno provveduto a ripristinare la funzionalità delle stazioni lavorando notte e giorno per sostituire gli elementi danneggiati, come per esempio: 50 chilometri di cavi, 2.000 lampade fluorescenti, 100 plafoniere, 35 motori delle scale mobili, i motori degli impianti di ventilazione dei tunnel delle stazioni dall’allagamento, 36 chilometri di cavi di telecomunicazione, oltre a decine di cabine elettriche e dozzine di arredi, insegne, indicazioni, suppellettili, ecc.
Mercoledì 22 settembre è stata riaperta la fermata Stazione Centrale, la mattina del lunedì 27 settembre, a 9 giorni dalla calamità, la Linea Gialla ha ripreso a correre sulle rotaie fino al capolinea di Maciachini e ritorno e alle ore 17 dello stesso giorno è stata riaperta al pubblico. Il 7 ottobre sono poi tornati a regime regolare anche le linee tranviarie 5, 7 e 31 interrotte anch’esse il 18 settembre. Per ottenere questi risultati ATM ha coinvolto 500 persone: 200 per gestire l’emergenza e 300 per garantire i servizi sostitutivi alle linee in crisi con mezzi di superficie.
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