ANAT denuncia il caos vaccinale a livello regionale
A rischio la salute dei pazienti affetti da Atassia Telangiectasia
ANAT (Associazione Nazionale Atassia Telangiectasia), organizzazione di volontariato da sempre impegnata nel diritto alla tutela della salute dei pazienti affetti da Atassia Telangiectasia e dei loro familiari, denuncia la grave disorganizzazione a livello regionale delle campagne vaccinali. Tutti coloro che lottano contro questa malattia ereditaria caratterizzata da atassia (perdita di coordinazione dei movimenti) progressiva e immunodeficienza, necessitano di essere informati sulle tempistiche e modalità̀ di prenotazione e somministrazione del vaccino anti SARS-Cov 2 al più presto.
“I piani attuativi a livello regionale - afferma Sara Biagiotti, Presidente ANAT -sembrano essere totalmente disallineati a eccezione di poche regioni come quella laziale. Numerose le diverse situazioni registrate nelle varie regioni italiane: in alcune le liste di prenotazione non sono ancora aperte mentre in altre la patologia non viene neanche riconosciuta come prioritaria”
“Alcuni dei ragazzi affetti da Atassia Telangiectasia – prosegue Sara Biagiotti - sono stati inclusi nelle liste di vaccinazione solo perché frequentavano centri diurni o perché sono stati fatti rientrare a fatica nella categoria 2 con disabilità grave”.
Eppure il piano vaccinale (vedi raccomandazioni del 10/03/2021) è chiaro. I pazienti affetti da Atassia Telangiectasia, essendo persone estremamente vulnerabili, rientrano nella “Categoria 1 delle persone ad "elevata fragilità". Data la gravità della patologia, per loro è fondamentale avere i vaccini a mRNA (Pfizer/Biontech o Moderna) in tempi assolutamente rapidi.
Sempre dovuto alla mancanza di un’unica linea guida a livello nazione, i vaccini non vengono quasi mai offerti ai familiari dei malati nonostante il Piano Nazionale Vaccinale preveda chiaramente la vaccinazione anche dei conviventi o caregivers dei pazienti affetti da immunodeficienze primitive e/o disabilità grave.
“Quello che ci auspichiamo – conclude la Dottoressa Biagiotti - è che tutte le regioni possano presto seguire un'unica linea che assicuri maggiore chiarezza alle numerose famiglie che si trovano in questa situazione. Alla luce del più di un milione di dosi Pfizer in arrivo, credo non ci si possa più nascondere dietro alla scarsità di fiale”.