Agroalimentare, ecco le nuove competenze digitali per i manager
Si è tenuta venerdì 6 dicembre presso la sede dell’Unione Parmense degli Industriali la conferenza finale del progetto di ricerca promosso da Federmanager e da Unione Parmense degli Industriali e finannziato da Fondirigenti, realizzato da Cisita Parma in collaborazione con SMILE Digital Innovation Hub.
Atto finale del progetto “Servizi di ricerca per l’individuazione delle soluzioni tecnologiche abilitanti, la modellizzazione delle competenze e la sperimentazione di programmi formativi per animatore digitale rivolti a manager in cerca di occupazione nelle imprese della filiera alimentare della provincia di Parma”, la conferenza che si è svolta venerdì scorso, 6 dicembre, a Parma è stata l’occasione per condividere i risultati dell’indagine promossa da Unione Parmense degli Industriali e Federmanager Parma, finanziata da Fondirigenti e realizzata da Cisita Parma in collaborazione con SMILE Digital Innovation Hub con la supervisione scientifica del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università di Parma.
La presentazione di questa ricerca, culminata nella sperimentazione di un percorso formativo dedicato a manager attualmente non occupati, è stata l’occasione per un interessante confronto tra il mondo manageriale e quello industriale: «anche un settore ritenuto tradizionale come quello agroalimentare ha bisogno del cambiamento offerto dalla trasformazione digitale che impatta fortemente su tutti gli aspetti dei processi aziendali. In questo quadro la cultura di impresa è un driver essenziale». Con queste parole Gianluca Rocchi, vice direttore dell’Unione Parmense degli Industriali, ha introdotto i lavori dell’incontro dedicato, appunto, alle “competenze digitali per l’agroalimentare”, un confronto che ha visto alternarsi gli interventi di esponenti del mondo dell’industria, della ricerca e manageriale, per parlare di innovazione digitale, impresa, lavoro, come ha evidenziato Silvio Grimaldeschi, presidente Federmanager Parma.
La pervasività della digital transformation sta spingendo le organizzazioni a sviluppare in ogni area aziendale nuove capacità e professionalità, un mix di conoscenze tecnologiche e soft skill. Secondo i risultati di una statistica elaborata dall'Ocse, il 65% dei giovani laureati andrà a svolgere un lavoro che oggi non esiste. «Da un lato siamo in ascolto delle nuove iniziative strategiche che i territori ci vorranno segnalare come direzione in cui investire – ha affermato Costanza Patti, direttore di Fondirigenti – e dall’altro i trend che noi riteniamo indispensabili sono quelli che promuovo, oltre all’innovazione tecnologica, la filiera dell’economia sostenibile».
Come ha sottolineato Giovanni Esposito, ricercatore dell’Università di Parma e di SMILE-DIH, Parma si è fatta laboratorio della modellizzazione di nuove competenze e soluzioni di business all’interno di quattro filiere rappresentative: conserve animali, conserve vegetali, lattiero-caseario, pasta e prodotti da forno. Un tracciato di indagine che ha anche portato in aula un gruppo di manager impegnati in un percorso formativo articolato in cinque moduli – “Le tecnologie abilitanti del networking intelligente: IOT e RFID”, “L’importanza dei kpi”, “Project management e agevolazione degli investimenti”, “Food Farm 4.0” e “Ciclo tecnico e tecnologie produttive delle principali filiere agroalimentari” – i cui contenuti sono stati illustrati da Claudio Biasetti, responsabile della progettazione Cisita Parma.
A seguito delle testimonianze di Roberto Iotti, IT Manager di Fratelli Galloni Spa, che ha evidenziato come «le moderne tecnologie aumentano la conoscenza dei processi rendendoli più veloci e consentendo al tempo stesso di migliorare l’efficienza aziendale», e di Mariagrazia Pisseri, Matteo Picinini e Fabio Colliva, alcuni tra i manager che hanno seguito il percorso formativo, il presidente di SMILE-DIH e docente universitario Massimo Bertolini ha chiuso l’incontro, sottolineando come «consapevolezza, competenza e formazione rappresentino i perni essenziali per trasferire e generare altra conoscenza, grazie alla quale sviluppare nuovi prodotti e nuovi servizi che permettano di incrementare la competitività, quindi generare crescita».
Per informazioni e approfondimenti: Claudio Biasetti, biasetti@cisita.parma.it, oppure ufficiostampa@fondirigenti.it, 065903941.
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